L'invidia e i suoi derivati.
Il termine "invidia" deriva dal latino "guardare di sbieco, guardare storto" ed è un sentimento che ultimamente,va di modissima.
Avete notato che le persone sono più predisposte a condividere i dolori e non le gioie altrui?
Se condividi una gioia, se pur piccola, con delle persone che interagiscono in qualche modo nella tua vita, la reazione non è mai di felicità o di stupore per la tua piccola conquista,è sempre quella di manifestazione un consenso formale.
Noto subito la reazione cordiale,a volte stucchevole,non sincera, ma quasi obbligata, e mi chiedo una cosa: ma non dire nulla, non si fa più bella figura?
E' così difficile esprimere un parere obiettivo, rischiando anche di non essere daccordo,o di essere discordi su un 'opinione comune?
La spontaneità di un giudizio, oramai è influenzata da cortesie fittizie e cordialità effimere, e non capisco perchè.
Se una persona mi racconta di un fatto, una situazione bella, io sono contenta, se questa persona mi piace,io giosco, non penso,"che rabbia perchè io no'"?
Ma è sempre così difficile essere sinceri, magari lo si è con le persone a noi vicine,ma con le persone che si conoscono superficialmente, si tenta sempre di prevaricare.
La competizione è un sentimento sano, quando però si utilizza per sminuire l'altro,a proprio favore, ecco che si tramuta in invidia.
L'invidioso, è rabbioso per i successi altrui, che considera al proprio livello, non concepisce che venga lodato dal mondo e che non succeda viceversa.
Morale
Se siete invidiosi di qualcuno/a per cose futili e non essenziali nella vostra vita, diventate verdi e brutti
Io invidio moltissimo Gisele Bundchen, sa fare il cuore allo stadio meglio di me.
(chi è senza peccato scagli la prima pietra)
(By Tatola)
Nessun commento:
Posta un commento